Chiarella

Il RIFUGIO SI PREPARA ALLA RIAPERTURA DEL 2 LUGLIO 2023

Rimane aperta la vecchia capanna con funzione di ricovero invernale di emergenza.

Per info e prenotazioni

rifugiochiarella@caichiavari.it

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Il Rifugio F. Chiarella all’Amianthe sorge a 2979 m sulla sommità di uno sperone roccioso che domina la magnifica conca di By.  Dal rifugio è possibile ammirare l’imponente catena dei Morion, la Grivola, il Gran Paradiso, il monte Emilius, la Tersiva e la spettacolare Dôme du Vélan.

Il rifugio F. Chiarella costruito dalla Sezione di Chiavari del CAI nel 1975-76 si affianca alla preesistente Capanna “Amianthe” eretta dalla Sezione di Torino nel 1912. Il rifugio, in pietra rivestita internamente in legno si compone al piano terra di: ingresso, soggiorno, cucina, di due camere (una per i custodi ed una per le guide) e da due dispense mentre al piano superiore è presente un ampio locale con venti comode cuccette. La vecchia Capanna “Amianthe” composta da un unico ambiente durante il periodo invernale assolve a ricovero di emergenza.

Normalmente, chi desidera raggiungere il Rifugio F. Chiarella all’Amianthe deve partire dall’abitato di Glacier, dove termina la strada carrozzabile.

Qui, circa 150 metri prima del ponte sul torrente Buthier, inizia una mulattiera che successivamente diventa sentiero (segnavia n.4 in campo giallo) che si inerpica sulla costa boscosa raggiungendo casa Farinet.

Da questo punto seguendo la diramazione a sinistra, che porta in breve ai casolari di By, si sale dolcemente attraverso prati con direzione Nord-Est, si passa vicino ad una sorgente, ci si dirige verso il valloncello che scende dal Col de Bonamorte e valicato il torrente verso sinistra si raggiunge l’alpeggio Le Baracche a 2303 m di quota (dove da qualche anno non è più presente la fontana di acqua potabile). Il sentiero a questo punto prosegue obliquamente sotto le pendici di Punta Ratti, oltrepassa un valloncello, raggiunge il bivio con il sentiero “Sergio Queirolo” che porta al bivacco Savoia e continua abbastanza ripidamente zigzagando in direzione di un grosso masso isolato posto a 2807 m di quota. Dal masso isolato il sentiero diventa una traccia su detriti di calcescisti che si innalza verso facili placche (è presente una corda fissa e degli scalini in ferro) e raggiunge una spalla rocciosa da dove si arriva in breve al Rifugio.

Le ore complessive di cammino sono circa 4.

 

Edificio: nuova costruzione in pietra, internamente rivestita in legno, unita alla vecchia capanna, della quale sono conservate le caratteristiche.
Ubicazione: Alpi Pennine
Località: Valpelline – Comune di Ollomont (AO)
Altitudine: m 2979
Proprietario: C.A.I. Sezione di Torino
Comodatario: C.A.I. Sezione di Chiavari
Categoria: D
Accesso: da Glacier – frazione di Ollomont – Segnavia n. 4 in campo giallo. (Vedi itinerari)
Posti: 32
Impianto elettrico: 24 v. cc. uso illuminazione.
Riscaldamento: a legna
Servizi: acqua corrente calda e fredda all’interno; cucina a gas liquido; WC e lavabi con acqua corrente ubicati all’esterno.
Apertura: mesi estivi, custodito con servizio di cucina, autogestito dai soci del Cai di Chiavari. La vecchia capanna è sempre aperta con funzione di ricovero invernale.
(telefono per collegamenti di emergenza).
Telefono Rifugio: +39 0165521020
Gestione: Club Alpino Italiano – Sezione di Chiavari- Via Orsi 29 -16043
Chiavari (GE) Tel e Fax. +39 0185311851
(Venerdì ore 21-23)
Informazioni: C. A. I. – Sezione di Chiavari
Via Orsi 29 – 16043 Chiavari (GE)
Tel e Fax. +39 0185311851 ( Mercoledì ore 16.00 – 19.00 – Venerdì ore 21-23)

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Il giardinetto del rif. Chiarella
 
 
 
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Mi ha sempre fatto un po’ di malinconia quel giardinetto abbandonato a se stesso, posto alla sinistra del rifugio, un cartello scolpito con mani esperte e amorevoli diceva:” giardinetto alpino artemisia”, a testimonianza di un impegno preso da un animo sensibile. Volevo farlo rivivere:con l’aiuto di Carla abbiamo riposizionato l’artemisia ,mamma del buon Genepy,e dato che c’eravamo,le abbiamo dato compagnia : myosotis alpestrisl non-ti-scordar-di-me dal colore del cielo, il leontopodium alpinum, cioè stella alpina , hutchisia brevicaulis dai minuscoli fiori bianchi,la linaria alpina dal cuore arancione,il candido cerastium e abbiamo aggiunto anche un morbido cuscinetto di silene acaulis. Ora dormono tutte,al caldo sotto una soffice coltre di neve,si sveglieranno al disgelo,si stiracchieranno un po’ ammirando il Velan di fronte, e chissà se ci aspetteranno già fiorite quando torneremo al rifugio!
Angela Raciti

 

 

 

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