Domenica 10 marzo 2024

dalla Foce del Termine alla Foce di Drignana

Chi oggi vuole assaporare la bellezza unica delle Cinque Terre deve allontanarsi dai borghi costieri sempre più affollati e percorrere invece i più tranquilli sentieri interni, che offrono splendide vedute sul mare e meglio consentono di ammirare i caratteristici terrazzamenti coltivati a vite, recentemente entrati a far parte del prestigioso Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali di Interesse Storico.

E’ quello che faremo in questa gita, che da Monterosso ci porterà a Vernazza, percorrendo un buon tratto dell’Alta Via delle Cinque Terre.

Prenotazioni e informazioni

Entro venerdì 8 marzo

oppure prenota in Sede
o Contattando un R.d.L.
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solo dopo aver prenotato

Logistica e organizzazione

Viaggio in treno


Andata:

Genova Brignole 7.23 – Recco 7.50 – Camogli 7.54 – S. Margherita L. 7.59 – Rapallo 8.03 – Chiavari 8.11- Lavagna 8.15 – Sestri L. 8.20 – Moneglia 8.27 – Levanto 8.47

Arrivo a Monterosso alle 8.52

 

Ritorno (da Vernazza):

15.31 cambio a Monterosso con RV alle 16.00 o a Sestri L. con R alle 16.32

16.31 cambio a Sestri L. con R alle 17.30

17.52 cambio a Sestri L. con R alle 18.30

Si consiglia salire sulla seconda vettura in testa al treno -

Ricordare di OBLITERARE i biglietti

Spese viaggio a carico dei partecipanti.

In caso di tempo avverso, la gita verrà riprogrammata.

Percorso

Difficoltà: E/EE

Tempo di percorrenza, soste escluse, h 5.30 circa

Equipaggiamento

Primaverile pesante, sono consigliati i bastoncini

Pranzo al sacco

Referente della Logistica (R.d.L.)

Ivano Cabona

Itinerario

Giunti in treno a Monterosso, attraversato il paese, cominceremo a salire sull’antico sentiero di collegamento con la vallata di Pignone, recentemente riattivato e segnalato con il numero 588, sino a raggiungere la foce del Termine (m. 543), tra fasce terrazzate a vigna, ulivi e coltivazioni di limoni. Qui lasceremo la strada che conduce a Pignone e proseguiremo in quota sino alla foce di Drignana (m. 534) attraversando boschi di pini e castagni. Dalla suddetta foce cominceremo a scendere verso il santuario di Nostra Signora di Reggio, di cui si ha notizia sin dal 1284. L’ampio piazzale è ombreggiato da lecci, cedri, ippocastani e dal più antico cipresso esistente in Liguria, la cui età è stimata in circa 800 anni. Ammirato il panorama, inizieremo a scendere lungo l’antica mulattiera selciata, con ai lati le stazioni della Via Crucis. Tra uliveti e vigneti si apriranno davanti a noi suggestivi scorci di Vernazza, che potremo visitare al nostro arrivo.

Club Alpino Italiano