28 gennaio 2024

TREKKING URBANO

SULLE TRACCE DELL’ANTICA STRADA ROMANA A PONENTE DI GENOVA

ITINERARIO: percorso di km. 16 circa (difficoltà escursionistica T/E)
GENOVA stazione Principe – Di Negro – Porta degli Angeli – Promontorio – Certosa – Fegino – Borzoli – Sestri Ponente - Multedo - PEGLI 

Prenotazioni e informazioni

Entro venerdì 26 gennaio 2024

oppure prenota in Sede
o Contatta un R.d.L.
Successivamente sarai aggiunto al gruppo WhatsApp dedicato alla specifica attività.

Logistica e organizzazione

MEZZO DI TRASPORTO: treno. Munirsi di biglietto per Genova Principe e da Genova Pegli. Salire sulla prima vettura in testa al treno. 

ORA DI PARTENZA: Levanto 7.34 – Moneglia 7.51 - Riva Trigoso 7.56 - Sestri Levante 8.00 – Chiavari 8.08 – Rapallo 8.16 – Santa Margherita Ligure 8.20 – Camogli 8.26 - Recco 8.30 – Genova Nervi 8.43 - Genova Brignole 8.58 - Arrivo a Genova Piazza Principe alle ore 9.04 

RIENTRO: dalla stazione ferroviaria di Genova-Pegli ore 15.50 – 16.49 – 17.50 


QUOTA DI PARTECIPAZIONE:  NESSUNA PER I SOCI CAI - € 5,00 di assicurazione per i non soci. 

Biglietto ferroviario a carico dei partecipanti. 

IN CASO DI TEMPO AVVERSO LA GITA SARÀ RINVIATA


Percorso

DIFFICOLTA': T/E
ORE DI CAMMINO: 6 (soste escluse). 

DISLIVELLO IN SALITA: m. 250 circa. 

DISLIVELLO IN DISCESA: m. 250 circa.

Equipaggiamento consigliato

COLAZIONE: al sacco.

EQUIPAGGIAMENTO: escursionistico invernale leggero. Scarponcini da trekking.

Responsabili (R.d.L.)

Silvio Spotorno

Itinerario

Trascorsi sette anni da quando abbiamo percorso il tracciato dell’antica strada romana da Genova a Bogliasco, desidero proporre un itinerario analogo a ponente della città, precisamente da Genova a Pegli, la cui individuazione sul terreno presenta però ancora maggiori difficoltà di quante incontrate nel percorso a levante.

Occorre innanzitutto fare una premessa di carattere generale: la viabilità romana non ha lasciato in Liguria che scarse testimonianze materiali, salvo i manufatti visibili, alcuni addirittura utilizzati ancor oggi, della Via Iulia Augusta (14 a.C.) dalla Bocchetta di Altare al confine con la Francia. La tormentata orografia e la fragilità del territorio della nostra regione non hanno consentito che giungessero sino a noi resti di opere riferibili sia alla Via Postumia (148 a.C.) che alla Via Aemilia Scauri (109 a.C.).

Di quest’ultima adesso ci occupiamo. Fu costruita dal censore Emilio Scauro, che per ragioni soprattutto militari, prolungò la Via Aurelia da Pisa a Vada Sabatia (l’attuale Vado, vicino a Savona). La sua esistenza è attestata dalla Tabula Peutingeriana. Ne è inoltre conservata memoria soprattutto nella toponomastica presente in tante località rivierasche e mediante il rinvenimento, nei suoi pressi, di urnette cinerarie, come quella che si trova a Zoagli nella chiesa di San Pietro di Rovereto, dove è usata come acquasantiera.

Giunti in treno alla stazione di Genova Principe, ci incammineremo verso ponente percorrendo alcune strade cittadine: via Doria, via San Benedetto, via Fassolo e, arrivati a Di Negro, la salita degli Angeli, su quello che, verosimilmente, era l’antico percorso. Usciremo dalle mura seicentesche attraverso la Porta degli Angeli.

Non deve sorprendere di dover salire e dirigere verso l’interno. Ricordo che neanche un secolo fa esisteva ancora, prima che fosse in gran parte sbancata, la collina del Promontorio, che si frapponeva tra Genova e Sampierdarena, rendendo difficile il cammino costiero. Non solo, ma questo primo tratto di strada diretto verso nord probabilmente era comune con la Via Postumia che da Genova, passando per Tortona e Piacenza, arrivava sino ad Aquileia.

Dalla chiesetta di San Bartolomeo in Promontorio potremo ammirare un ampio panorama sulla città e sul porto.

Scenderemo a Certosa, cui potremo dedicare una breve visita. Attraversato il Polcevera, saliremo prima a Fegino (denominato ad Figlinas nella Tabula Peutingeriana), poi a Borzoli, ai piedi del monte Gazzo, aggredito ai fianchi dalle numerose cave di calcare dolomitico.

Da lì scenderemo nella valle del torrente Chiaravagna che, nel corso dei secoli, ha formato, strappandola al mare, la piana alluvionale sulla quale sorge Sestri. Da Sestri raggiungeremo Pegli percorrendo un tratto della strada che, ancor oggi, porta il nome di via antica romana.

Infine, attraversato il Varenna, ci recheremo sul lungomare e poi alla stazione ferroviaria per il ritorno.

Club Alpino Italiano