14 settembre 2025

Escursione al Monte Castello (mt. 665)

Meta di questa escursione è il monte Castello, sulla cui vetta convergono i confini dei comuni di Rapallo, Zoagli, San Colombano Certenoli e Coreglia Ligure. E’ una cima che, nonostante l’altitudine modesta, è in grado di offrire un panorama molto ampio su entrambe le riviere liguri e sui monti dell’Appennino.

Prenotazioni e informazioni

Entro venerdì 12 settembre 2025

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Logistica e organizzazione

Ritrovo a Chiavari, ore 9.00 davanti al palazzo comunale (P.zza Ns. Signora dell'Orto)

Percorso

Difficoltà: E
Dislivello: +/- mt. 800

Lunghezza: Km 18
Ore di cammino: 6 H

Equipaggiamento consigliato

Pranzo al sacco
Scarponcini da trekking, consigliato l’uso dei bastoncini.

Responsabili (R.d.L.)

Silvio Spotorno

Itinerario

Meta di questa escursione è il monte Castello, sulla cui vetta convergono i confini dei comuni di Rapallo, Zoagli, San Colombano Certenoli e Coreglia Ligure. E’ una cima che, nonostante l’altitudine modesta, è in grado di offrire un panorama molto ampio su entrambe le riviere liguri e sui monti dell’Appennino. L’origine del toponimo è forse collegabile con la presenza, sulla sua cima, di un castello (castrum rapallinum), risalente ai secoli XIII-XV, sorto per il controllo e la difesa del crinale meridionale della val Fontanabuona. Pochi resti delle sue murature sono ancora visibili sulla sommità del monte.

Dal centro di Chiavari ci dirigiamo a San Pier di Canne, oggi densamente popolato,  ma un tempo  modesto sobborgo rurale. Qui inizia il sentiero in salita per Maxena ed il passo dell’Anchetta (m. 474). Il sentiero sale ancora al monte Carmelo (m. 567), scende alla Colla di Oneto (m. 525), un tempo crocevia di teleferiche adibite al trasporto del fieno, che veniva falciato sui terrazzamenti, ormai incolti, situati ai lati della mulattiera. Questo tratto, con vista su Zoagli e la sua vallata, è molto panoramico. Dopo un breve passaggio sul versante della Fontanabuona, si lascia il sentiero diretto al santuario di Montallegro e si sale al monte Castello. Consumato lassù il pranzo ed ammirato un panorama veramente grandioso, scendiamo, sullo stesso percorso dell’andata, sino al passo dell’Anchetta.

Proseguiamo in discesa sul sentiero che ci porta al Santuario della Madonnetta, edificato verso la fine del 1700 e luogo caro alla devozione di tanti zoagliesi. Ancora si scende sino alla parte alta di Rovereto. Facilmente si raggiunge la cima del monte Cucco, detto anche Telegrafo (m. 328). Qui sono ancora visibili i ruderi della costruzione che ospitava una stazione ricevente e trasmittente, posta sulla linea Parigi-Roma, del telegrafo ottico ideato in Francia dai fratelli Chappe a fine settecento.

Dalla vetta si scende, prima nel bosco, dove sono ancora presenti i palchetti utilizzati per la caccia agli uccelli migratori, poi nei terrazzamenti coltivati ad ulivo, fino a raggiungere la via Aurelia e, percorsone un breve tratto, si giunge sull’ampio sagrato della chiesa di Bacezza, santuario dedicato alla Madonna dell’Ulivo. Questa chiesa ha origini molto antiche ed è caratterizzata dalla presenza di un pregevole altare ipogeo. Ci si porta quindi sulla pedonale via antica romana, in fondo alla quale si incrocia via Fiume e, percorrendo le strade cittadine, in breve si ritorna al luogo di partenza.

Club Alpino Italiano